Dopo giorni, o mesi, i ricordi stratificati del posto che abbiamo visitato riemergono all’improvviso nella nostra mente: un’immagine, un profumo o un suono che riviviamo a chilometri e chilometri di distanza. Ed è proprio a questo punto che ci rendiamo conto di quello che il viaggio ci ha lasciato, di ciò che ci porteremo sempre dietro al di là della foto o del souvenir.
Voglio condividere con voi i miei 5 ricordi più belli, in ordine sparso, così come ritornano alla mente…
1.Le gocce di vapore del Cagaloglu Hamami di Istanbul, Turchia
In questo meraviglioso Hammam costruito nel 1741 per volere del sultano Mahmut I il tempo si ferma: entrate nella sala centrale (riservata alle donne), esplorate le piccole nicchie in marmo che si aprono sui lati, dove ci si può risciacquare con acqua fresca, e stendetevi infine sulla grande piattaforma di marmo centrale. Da qui lo sguardo si perde attraverso la grande cupola traforata dalla quale entra una luce magica, il vostro corpo si fa leggero, una goccia di vapore cade dall’alto proprio sopra di voi, e vi sentite in pace con voi stessi e con il mondo, almeno per un istante.
2.La strada deserta immersa nella nebbia per arrivare al Taj Mahal, Agra, India

3.La cena greca alla Taverna Kostas, Zia, isola di Kos, Grecia
Il villaggio di Zia, sull’isola di Kos, in Grecia, è decisamente turistico. I suoi ristoranti sono famosi per le terrazzepalafitta arroccate sulla collina, dalle quali si gode una vista meravigliosa della piana che scende fino al mare,

4.La torta di mele del Grand Cafè Van Gogh, Bucarest, Romania
Bucarest non sarà certo famosa per la torta di mele, non stiamo parlando della Sacher di Vienna, ma se vi capita di passare da questa capitale dell’Est che si sta risvegliando, fermatevi al Grand Cafè Van Gogh. Sicuramente le atmosfere olandesi non c’entrano nulla

5.Il rumore del ferro battuto nei souq di Marrakech, Marocco
I souq di Marrakech sono un dedalo di strade: per sopravvivere, bisogna accettare di perdersi, chiudere la cartina e lasciarsi andare. Le stradine si attorcigliano una sull’altra,

le moto che passano a tutta velocità e uno per i carri trainati dagli animali. Questo in una strada larga circa due metri, senza asfalto. I souq di Marrakech sono divisi in diverse zone, spesso denominate a seconda delle botteghe presenti, tra questi, il souq dei fabbri. Questa zona è piena di piccoli antri bui, dove uomini accovacciati tagliano, levigano, assemblano, in un concerto continuo di clangore, fiamme ossidriche, martelli. Fermarsi un attimo al centro di questo vortice è una strana esperienza, sembra di trovarsi di fronte ad una foto in movimento, al rallentatore: la penombra è vivida, ogni tanto dei guizzi argentati catturano l’occhio, un raggio di sole filtra all’improvviso e colpisce un piccolo fabbro che rumorosamente continua il suo lavoro quotidiano in questo mondo sommerso.
https://scorcidimondoblog.wordpress.com/2016/05/22/i-5-scorci-di-mondo-da-gustare-almeno-uno-volta-nella-vita/